A maggio 2025 è stato realizzato un murale di 7 x 4 metri che riveste la parete esterna all’entrata della sede di viale Alfieri dell’IIS “Viola-Marchesini” , dove hanno sede gli indirizzi dell’ITG Bernini e Ipia Marchesini. A realizzarlo sono stati alcuni studenti della classe 1A dell’indirizzo CAT Costruzioni-ambiente- territorio, ex geometri, nell’ambito di un progetto interno alla scuola stessa di valorizzazione e riqualificazione dell’edificio, voluto dal dirigente Francesco Lazzarini, dal docente di Topografia Claudio Pigato e realizzato in collaborazione con la docente di Lettere Lorenza Manzalini.
Dopo la prima fase del progetto in cui tutte le classi della sede di via Alfieri hanno partecipato al concorso di idee con un loro elaborato grafico e dopo la scelta da parte di una giuria di esperti dell’opera vincitrice, gli studenti hanno potuto mettersi alla prova, non senza la doverosa formazione tecnico-teorica.
Così, gli studenti Eleonora Salvan, David Odimuko, Ryan Paganini, Emanuele Padoan hanno lavorato per alcuni giorni con il supporto tecnico e artistico dello Street Artist Claudio Tacchi, imparando a trasferire su parete di grandi dimensioni un disegno, maneggiando i colori con il pennello e definendo i dettagli.
L’opera rappresenta, su un fondo azzurro intenso che rimanda all’idea della libertà delle scelte e delle possibilità enormi che ogni ragazzo in formazione ha, un giovane con caschetto da lavoro in testa mentre maneggia un teodolite, strumento fondamentale nel lavoro del geometra. Di fronte al giovane, la riproduzione di un motore Porsche, uno dei tanti che popolano l’officina dell’Ipia, è idealmente sollevato verso l’alto da un drone.
“Lo scopo del progetto – spiegano i docenti Pigato e Manzalini – era quello di coinvolgere gli studenti nella riqualificazione di una parete esterna così da renderla fortemente identificativa degli indirizzi di studi che all’interno dell’edificio trovano spazio. E’ stato bello vedere i ragazzi tanto coinvolti e soprattutto prendere contatto con l’arte di strada non solo come possibilità espressiva, ma come occasione di rigenerazione e riqualificazione urbana”.
Micol Andreasi
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